Kokeshi | Il bello della differenza

Passeggiando tra le bancarelle dei mercatini è possibile trovare davvero di tutto: dalle vecchie teiere ai kimono usati, dischi in vinile, giocattoli, piatti e mobili antichi. Non mancano certo oggetti preziosi, stampe ma anche, per i collezionisti incalliti, raccolte di cartoline, francobolli, monete e schede telefoniche. Visitarli è bello non solo per andare alla ricerca dell’oggetto raro ma soprattutto per scoprire l’arte e le tradizioni locali.

Un giorno lo sguardo si è soffermato su uno scatolone di kokeshi. Teste lisce,  capelli accennati, nastri rossi, varie tonalità di legno, corpi semplici come cilindri, altri di varie forme. Quanti tipi di sagome? Quanti tipi di occhi? Osservando bene ci si rende conto che queste bamboline sono simili nel loro aspetto ma in realtà si tratta di pezzi unici, di variazioni sul tema e, proprio per questo, sono diventate molto popolari anche tra i collezionisti e gli amanti del Giappone.

kokeshi (9)Si dice, siano state realizzate per la prima volta intorno al XV secolo dagli artigiani del legno, chiamati  “kiji-ya“,  come souvenirs destinati ai turisti delle sorgenti termali. Partendo da Shinchi Shuraku nella prefettura di Miyagi, la loro popolarità si è poi diffusa in tutta la regione di Tohoku, nel Giappone settentrionale. L’impulso commerciale era forte nella cultura dell’onsen (le terme giapponesi), dove i visitatori sono spinti dal desiderio di acquistare dei piccoli ricordi da portare a casa. Fu così che gli artigiani pensarono ad un oggetto che potesse aumentare l’interesse continuo dei visitatori, rafforzato in questo caso dalla varietà, poiché ognuna di queste creazioni risultava diversa dall’altra.

kokeshi (4)

L’origine del nome kokeshi è ancora incerta, ma la teoria più plausibile lo attribuisce alla sua forma di scrittura in hiragana “こけし” combinando gli ideogrammi legno (木) o piccolo (小さい) che leggiamo entrambe “ko“, in aggiunta all’ideogramma di bambola (芥子), “keshi“.

Piccole sculture in legno di diverso tipo: il pregiato ciliegio scuro (sakura), l’acero (itaya-kaede), la styrax obassia (haku-un-boku) e la sanguinella (mizuki). La tipologia del materiale influenza in modo sostanziale l’aspetto ed il carattere della bambola, non solo per il colore ma per il fondo dato dalle venature più o meno evidenti. Gli abili artigiani girano e intagliano la bambola sul tornio prima di passare alla sua lucidatura, fissandone poi le due parti formate da corpo e testa attraverso una giuntura. A mano vengono infine dipinti il viso con pochi tratti semplici e lineari, mentre il corpo viene decorato con colori decisi come il rosso, il nero e giallo,  e motivi presi dalla tradizione del kimono.

kokeshi (5)Per quanto siano considerati degli oggetti squisitamente ornamentali sembrano racchiudere anche un carattere spirituale con varie interpretazioni. Tra queste il desiderio da parte della coppia di avere un bambino sano, oppure con un pensiero sempre rivolto ai bambini, di avvicinarli agli spiriti benevoli delle montagne.  In passato sembra venissero utilizzate anche come contenitori di messaggi o come amuleti per proteggere le abitazioni dagli incendi e dalle forze maligne. Il “mizuki” letteralmente tradotto come “legno d’acqua” è infatti un materiale ricco di umidità, ed anticamente si pensava che tenerlo in casa potesse prevenire dal fuoco, molto temuto in una cultura basata sul legno come quella del Giappone.

Oggi possiamo trovare due tipi di bambole kokeshi: tradizionali e creative.

Le prime chiamate “dento-kokeshi” sono classificate in undici tipologie di cui quella dominante è basata sul modello originale chiamato “naruko” realizzato nella prefettura di Miyagi  e nelle vicine Aomori, Akita, Iwate, Yamagata e Fukushima.  È una bambola dal design molto semplice con testa rotonda e corpo cilindrico. I motivi floreali e lineari dipinti sulla parte del corpo sono tramandati da generazioni di artigiani kokeshi e distintivi di questa zona del Giappone. Le seconde chiamate “shingata kokeshi“, si sono invece sviluppate a partire dal dopoguerra e presentano un corpo più sagomato ed altre caratteristiche, come la forma dei capelli o del kimono modellati, che pongono maggiore accento sullo stile dell’artista.

Kokeshi.

Ogni bambola presenta dei dettagli unici che rispecchiano una tradizione tramandata da secoli, ma tutte hanno nello sguardo una magica quiete con grandi occhi rotondi o a mandorla sempre pazienti e contemplativi. E tu guardando nello scatolone quale kokeshi scegli?.

 

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