Tra la folla dei supereroi

C’era un tempo in cui i supereroi vivevano solo nei fumetti, in TV, al Cinema, nei videogames oppure si mascheravano per animare qualche festa. Oggi invece il personaggio scende nelle strade aggirandosi un pò ovunque, grazie soprattutto ad un’ondata di film ispirati ai mondi Marvel che negli ultimi anni ha abbracciato l’immaginario della gente più comune.
È proprio a Ginza che un tardo pomeriggio di questo inverno, il nostro Peter Parker sbuca dal nulla, balzando agile sul muretto della metropolitana; si mette in posa, raccoglie una piccola folla e si concede all’incredulità dei passanti. Poi si siede ed osserva.  In un attimo la prospettiva si rivolta: ora è lui che ci guarda, riflette, scuote il capo. Poi ancora un balzo, qualche foto e via a distribuire qualche bigliettino da visita con su scritto “Japanese Spiderman”. Anch’io stento a capire di cosa si tratti veramente ma no, non siamo sul set di una fiction. Ci troviamo di fronte ad un ragazzo come tanti altri dalle generalità sconosciute che ci svela un pò di sé in un’intervista pubblicata su Aera dot.
Spiderman
La sua avventura inizia per caso, quando gli chiedono di indossare un costume da Spiderman per animare una festa al matrimonio di amici. Doveva essere uno scherzo invece il successo è immediato. È così che il “nostro” Peter inizia a chiedersi cosa muova il cuore delle persone, cosa spinga le loro reazioni, che cosa le faccia divertire. Pensa di riprovarci ma questa volta “perche’ no”?…in pubblico. Siamo a fine agosto di qualche anno fa quando appare per la prima volta nelle strade di Omotesando. Il successo si ripete e la gente si ammassa spingendolo a rendere noti su una pagina di instagram i luoghi delle apparizioni. Grazie all’effetto dei socials le persone si raccolgono ad attenderlo tanto che, incuriosito da questa reazione mette una scatola per le offerte che in poche ore si riempie. Nulla avviene per caso perché il nostro Peter, frequenta un corso in “Comportamenti dei Consumatori” alla Keio University. Mentre si diverte la giovane mente pensa: “Chissà come cambierebbe il comportamento delle persone se spiegassi loro a chi verrebbero destinate queste offerte?”  Decide che questo sarà l’argomento della sua tesi di laurea e si mette all’opera. Mese dopo mese raccoglie i dati relativi agli orari, luoghi, tipologia di banconote, svariati questionari ed immagini. La tesi è un successo e gli consente di pagarsi anche un MBA; il resto viene devoluto in beneficenza. La somma raccolta viene destinata alla città di Iwaki colpita dal terremoto del 2011 nella prefettura di Fukushima, all’organizazzione Paralyn Art (Disability Independence Promotion Organization) e a Room to Led Japan, una ONG che fornisce supporto educativo ai paesi in via di sviluppo. Oggi il nostro Peter lavora presso una grossa azienda di IT ma il richiamo della strada è ancora forte tanto che durante i fine settimana indossa ancora i panni di Spiderman per diventare l’eroe di tutti.
Spiderman
A chi gli chiede perché stia continuando risponde: “ Fin da bambino amavo i supereroi ed avrei voluto incontrarne uno. A volte i bimbi mi dicono che non sono riusciti a dormire al pensiero di potermi incontrare il giorno successivo. Un’esperienza che un semplice impiegato non può vivere attraverso una normale vita lavorativa. Spero che questo possa infondere un sentimento positivo nelle persone”. Ma perchè ha scelto proprio Spiderman? “Per la sua imperfezione” risponde. “È un personaggio fisicamente poco attraente, vittima del bullismo che diventa un eroe. Per questo ho pensato potesse andar bene anche per me”.
Curioso, timido, un pò romantico, forse insoddisfatto o alla ricerca di qualcosa, ma anche responsabile, sognatore, altruista e concreto; è questo l‘identikit del nostro Spiderman giapponese. Quando gli chiedono “Continuerai”? La risposta è, “si”! Il week-end di Spiderman continuerà perché si sa, sostiene il nostro Peter,” senza la maschera sei solo un impiegato, ma quando indossi i panni dell’Uomo Ragno, vuoi rendere felici le persone e finché le persone si divertiranno, continuerò”. Una storiella metropolitana ma è forse vero che alla fine, la forza del supereroe non sta nei poteri posseduti, ma nel fatto di non arrendersi mai, cercando di migliorare il mondo e di togliersi dal conformismo quotidiano, suscitando meraviglia.

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