Nella frenesia che c’impone il ritmo della vita, ci troviamo spesso in questo caos urbano vittime della fretta e del [dover] fare ad ogni costo. Talvolta dovremmo riuscire a fermarci per cercare i nostri spazi, i tempi preziosi del silenzio e della riflessione resistendo alla tentazione di lasciarci travolgere da quest’ansia di [voler] riscrivere tutto ad ogni costo. Dovremmo cogliere il [piacere] delle piccole cose senza dare mai nulla per scontato riscoprendo lo stupore della vita con gli occhi di un bambino.
Oggi vi parlerò della storia del Coniglio e della Luna o meglio del “Coniglio sulla Luna“.
Il 15° giorno dell’ottavo mese del calendario lunare (solitamente nel mese di settembre del calendario solare) detto Jugoya, si celebra in Giappone una ricorrenza chiamata “O-Tsukimi” che significa letteralmente “osservare la luna” dedicata alla Luna Piena d’Autunno (Chushu no Meigetsu). Questa celebrazione con profonde tradizioni popolari, si basa sulla leggenda del “Coniglio sulla Luna” ed è fortemente associata alla cultura Buddhista. Se ne trovano molte versioni ma la più comune in Giappone narra la storia del “Vecchio della Luna” che un giorno guardò giù in un grande bosco sulla Terra e vide tre amici seduti insieme attorno a un fuoco. I tre amici erano un Coniglio, una Scimmia e una Volpe. Con l’intento di scoprire quale dei tre fosse il più caritatevole, il Vecchio scese sulla terra sotto le spoglie di un mendicante. Chiese dunque ai tre amici di aiutarlo a trovare del cibo per sfamarsi e alle sue parole tutti si prodigarono. La Scimmia portò della frutta mentre la Volpe portò un grosso pesce. Solo il Coniglio dopo essersi dato molto da fare non fu in grado di trovare del cibo e così, dopo aver pensato e ripensato ad una soluzione, chiese alla Scimmia di raccogliere della legna da ardere e alla Volpe di costruire un grande fuoco. Non appena il fuoco iniziò a scoppiettare il Coniglio spiegò al mendicante che purtroppo non aveva trovato nulla e per questo sarebbe saltato nel fuoco offrendo se stesso come pasto. Poco prima che il Coniglio saltasse nel fuoco il mendicante riprese tuttavia le sembianze del Vecchio della Luna, disse al coniglio che era stato molto gentile ma che non doveva sacrificarsi per lui. Colpito dalla nobiltà di questo gesto, il Vecchio della Luna decise allora che il Coniglio era stato il più caritatevole dei tre amici e lo portò a vivere con lui sulla Luna facendo così nascere la leggenda del “Coniglio sulla Luna“.
Si dice che questa avventura abbia avuto luogo in una giornata sacra ai buddhisti chiamata Uposatha, un giorno dedicato alla carità e alla meditazione, ma ci sono altre versioni del finale, come quella cinese dove il Coniglio viene salvato dalle fiamme dalla divinità Chang’e (la Dea della Luna) che visto l’eroico gesto, decide di portarlo con sé ed insegnarli a produrre l’elisir dell’immortalità, pestando gli ingredienti nel suo mortaio e diventando per tutti il Coniglio di Giada. Nel folklore di Corea e Giappone, il Coniglio sarebbe invece intento a pestare del mochi, la pasta di riso con cui sono fatti la maggior parte dei dolci giapponesi che in questo periodo dell’anno ricordano in particolar modo questa tradizione. Ogni giapponese vi dirà dunque ancora oggi di vedere un Coniglio sulla superficie della luna nelle notti di luna piena. Di fatto si tratta di un’illusione ottica che tende ad individuare negli avvallamenti che formano la superficie lunare, un coniglio seduto sulle zampe posteriori a fianco di un pestello da cucina con intenti diversi in base ai racconti delle diverse tradizioni.
Un tempo quando la gente viveva ancora nelle tipiche case in stile giapponese si aprivano gli shoji (le porte scorrevoli) e all’inizio dell‘engawa, il corridoio che dà accesso al giardino, si metteva un vassoio pieno di dolci di riso chiamati dango di forma sferica a rappresentare la luna piena, insieme a castagne, fagioli e patate dolci come doni rituali legati all’agricoltura decorati da ciuffi di susuki, una pianta autunnale che veniva offerta alla Luna, in sostituzione del riso per ingraziarsi il raccolto, non essendo ancora maturo in questo periodo dell’anno questo cereale tanto prezioso per la dieta alimentare del Giappone, che serviva anche a scacciare con le sue foglie appuntite gli spiriti maligni.

Oggi la maggior parte dei giapponesi soprattutto nelle grandi aree metropolitane non segue più questa usanza all’interno delle case ma la tradizione si tramanda nelle strade, dove l’immagine del “coniglio” e della “luna” si ritrova nelle vetrine dei negozi, nei menù dei ristoranti, nelle decorazioni delle ceramiche, così come nella cerimonia del té (cha-no-yu), nelle decorazioni dei kimono e in tante altre situazioni quotidiane.
Ma anche l’arte e la poesia hanno dedicato un largo spazio nei secoli a questo argomento, a partire da Tsukioka Yoshitoshi (1839-1892) con la sua celebre raccolta di ukiyo-e intitolata “100 Aspetti della Luna” o dai grandi maestri della poesia che le intonarono alcuni dei loro migliori versi .
Che luna:
il ladro
si ferma per cantare
Yosa Buson (1716-1784)
Luna d’autunno
marea spumeggiante
che arriva fino al cancello
Matsuo Basho (1644-1694)
Ci sono molti luoghi famosi in Giappone da cui poter ammirare la Luna Piena d’Autunno come il ponte “Togetsu-kyo” oppure lo stagno “Osawa-no-ike” nel tempio Daikaku-Ji entrambe a Kyoto ma anche la salita “Kudanzaka” a Tokyo famosa per lo splendido scenario che offre soprattutto in primavera durante il periodo di fioritura dei ciliegi, viene ricordata in questo periodo dell’anno per questa occasione.
Vedere, fermarsi e toccare sono le prime tre azioni della misericordia che ritroviamo inaspettatamente anche in questo Giappone dell’oggi fermandoci ad osservare quei messaggi legati ad un passato antico ma ancora presente. Una terra così viva di tradizioni, da conoscere sempre più a fondo dove potersi emozionare anche in un giorno di fine estate dedicato alla magica bellezza di questo astro che quest’anno cadrà proprio il 15 settembre.
E tu…anche se non sarai qui in Giappone… ti fermerai un attimo con me a vedere insieme il “Coniglio sulla Luna”?