La metropolitana di Tokyo: specchio di un sistema

metro
Il logo della metropolitana di Tokyo ha un design a forma di cuore per ricordare che “la metropolitana serve il cuore della citta’ in modo attento e sincero”.

Chi ha già visitato Tokyo sarà stato sicuramente colpito dalla moltitudine di strutture e servizi sui quali possono contare oltre 13 milioni di abitanti, di cui solo 9 milioni nell’area che si affaccia sulla baia suddivisa nei 23 quartieri speciali. Un sistema di infrastrutture stradali e ferroviario da capogiro: 13 linee metropolitane, 6 linee per la rete ad alta velocità, 44 linee ferroviarie, 2 aeroporti, autobus, taxi tutto perfettamente collegato e organizzato al servizio del cittadino. La macchina qui è un passatempo, non una necessità, e non deve neppure essere acquistata, considerato il numero di rent-a-car e car-sharing disponibili ad ogni angolo della città. Stupisce pensare a come ciò che vediamo oggi, abbia trovato questa forma già durante il periodo del boom economico tra gli anni ’50 e ’60 perfezionandosi passo dopo passo nei decenni successivi. Un lavoro certosino e tanto impegno per portare la città a quel gioiello di efficienza e sicurezza che tutti oggi riconoscono. L’ultimo piano decennale di rinnovamento avviato nel 2006, aveva l’obiettivo di accrescere il livello di alcuni settori tra cui l’ambiente, la sicurezza, l’assistenza, la cultura, il turismo e lo sport. Il programma si articolava in tre punti: completare i raccordi anulari ed altre arterie stradali per favorire il traffico, promuovere lo sviluppo urbano in armonia con le esigenze dei cittadini, abbellire la città e renderla più sicura con particolare riguardo al rischio sismico. Lo scorso anno, un sondaggio sulla qualità della vita condotto dalla rivista Monocle riconosce Tokyo come “la città più  vivibile del mondo nel 2015”. La classifica comprende tutte le città del pianeta e prende in considerazione fattori come la cultura, i collegamenti, lo spazio verde e la sicurezza. Incredibile pensare come una capitale di questa portata abbia saputo dare una risposta a tutto.

Organizzazione perfetta, puntualità costante, ordine e buone maniere; questi i termini che solitamente descrivono il Giappone. L’organizzazione è  davvero percepibile ovunque e l’impressione è che nulla sia lasciato al caso proprio perché il giapponese medio per sua natura ama l’ordine ed evita sempre la casualità. La puntualità è un altro concetto fondamentale ed uno dei principi basilari dell’educazione. Ma è proprio la metropolitana di Tokyo a rappresentare forse lo specchio di questa città e del sistema Giappone. La complessità è impressionante, ma la risposta è comprensibile anche a chi non parli la lingua. Nonostante ci si addentri in una delle reti di trasporto più sofisticate e complesse del pianeta, si capisce facilmente dove cambiare, dove scendere, il tempo di percorrenza, aiutati da indicazioni sempre ben visibili. L’ordine, la chiarezza, le regole rendono semplice e fruibile a tutti ogni servizio. Le stazioni, i treni, i luoghi pubblici sono tappezzati di scritte e di leziosi manga con indicazioni precise e chiare. Un processo che comporta certo dei tempi più lunghi e l’utilizzo di maggiori risorse ma di sicuro evita le brutte sorprese, le file, i litigi, gli accanimenti inutili e rende dopo tutto il quotidiano più piacevole.

Quando sono arrivata a Tokyo, 25 anni fa, nel tragitto che mi portava dall’aeroporto al centro, alcune cose banali ma altrettanto vere mi hanno colpito all’istante: la compostezza e la cura delle persone, la pulizia e l’ordine nei treni e nelle stazioni. Appena scesa a Koenji, era luglio, un profumo di cibo misto all’aria afosa e torrida dell’estate aleggiava nelle vie adornate dagli addobbi dei matsuri estivi. Una miriade di negozi e ristoranti di ogni tipo accoglieva i miei primi passi; i rumori sconosciuti di un nuovo mondo, lo sciamare della folla, il brulichio del mercato. Antico e moderno avvolti da un unico abbraccio. Per quanto mi trovassi catapultata in una metropoli dalle dimensioni gigantesche, ho provato un’inspiegabile sensazione di tranquillità, di familiarità, di benessere. Vivere in questa continua fusione di vecchio e nuovo dove si tende al futuro ma con uno sguardo sempre nostalgico al passato, scoprire giorno dopo giorno l’immensa varietà dei suoi volti. La perfezione non esiste, né qui né altrove, ma è importante anche lo stimolo che riceviamo da ciò che ci circonda per migliorare e migliorarsi. Tokyo ti colpisce all’istante ma per essere davvero amata va capita, rispettata con i suoi pregi e difetti, mai sottovalutata. Ancora oggi dopo tanti anni mantiene vivo il mio interesse sorprendendomi ogni giorno con quel suo indistinguibile mélange di colori.

7 commenti Aggiungi il tuo

  1. venereisterica ha detto:

    Confermo quanto hai scritto. Io ho definito i giapponesi come un popolo ad impatto zero. La metropolitana è pulitissima e ordinatissima nonostante la miriade di gente che ogni giorno vi transita.

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  2. tokyomelange ha detto:

    Pensa che di recente hanno addirittura iniziato un programma per migliorarla ancora. Vedo migliorie ogni giorno nei treni, sulle piattaforme, nelle stazioni….pazzesco! Spero che tu possa tornarci ancora presto.

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  3. paroleacapo ha detto:

    L’ha ribloggato su paroleacapo.

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  4. Roberta ha detto:

    L’efficienza e la pulizia della metro di Tokyo rispecchiano hanno superato ogni mia aspettativa! Come dici te, la metropolitana, riflette bene la cultura giapponese.

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    1. tokyomelange ha detto:

      Sono felice di sapere che hai avuto modo di toccare con mano l’efficienza di questo servizio. Grazie per essere passata nel mio blog!

      Una buona giornata❤️

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  5. Paola C. ha detto:

    Mi ha fatto ripensare a questo post che ho scritto qualche tempo fa… 🙂 https://vitadamuseo.wordpress.com/2015/12/30/come-la-vita-in-giappone-lo-vorrei-tanto-sapere/

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  6. tokyomelange ha detto:

    Sono d’accordissimo quando citi Orazio perche’ effettivamente in Italia non siamo abituati a questo livello di servizi e tutta questa efficienza ci sembra un paradiso. D’altra parte capisco bene anche i giapponesi che abituati a tutto questo abbiano invece voglia di provare altro. Forse la soluzione migliore sarebbe “in medio stat virtus” o comunque la consapevolezza che possiamo essere felici in entrambe le situazioni…dopo tutto dipende molto da noi stessi e non da quanto ci circonda …anche se a volte non possiamo nascondere che aiuti per lo meno a semplificare il quotidiano.

    Grazie infinite per essere passata nel mio blog…spero di ritrovarti ancora❤️

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